I figli adolescenti non rispettano le regole: come comportarsi?
Perché i figli adolescenti non rispettano le regole? Perché rispondono male ai genitori? Perché sembrano sempre arrabbiati col mondo? Tante domande per le quali non esiste un’unica risposta, ma che richiedono ai genitori un notevole sforzo di comprensione.
Per prima cosa è opportuno ricordare che l’adolescenza è una fase molto delicata per i figli: da bambini stanno diventando adulti, o comunque ragazzi, e si trovano ad affrontare problematiche diverse e per certi versi inaspettate.
La ribellione può essere figlia di una ricerca di attenzioni, di un tentativo di accettazione o di autoaffermazione o magari di un malessere latente e nascosto. Se i genitori rispondono a loro volta con l’aggressività, l’adolescente si sentirà rifiutato e non farà altro che chiudersi ancora di più in se stesso.
I figli adolescenti non rispettano i genitori? Le 4 regole d’oro da seguire
Meglio usare il bastone o la carota con i figli ribelli? Essere troppo severi non farebbe altro che inasprire il rapporto genitori-figli; tuttavia essere troppo indulgenti rischia di non porre un freno ai comportamenti irrispettosi degli adolescenti. I genitori potrebbero sentirsi frustrati, senza riuscire a trovare una via d’uscita. Abbiamo quindi elencato una serie di comportamenti, delle regole d’oro da seguire per instaurare un rapporto se non di serenità assoluta, quanto meno di civile convivenza.
1- Costruire un dialogo costruttivo con i figli adolescenti
La prima cosa da fare è costruire un dialogo costruttivo con i figli. Più facile a dirsi che a fare, vero, ma il dialogo e l’ascolto sono i primi mattoni sui quali costruire un rapporto di reciproca fiducia e soprattutto per capire da dove nascono quegli scatti d’ira e di ribellione.
I figli potrebbero rispondere a monosillabi, ma bisogna insistere e ascoltare cosa hanno da dire senza giudicarli o condannarli a prescindere.
2- Non essere troppo severi
Un’eccessiva severità, oppure frasi come “ai miei tempi non succedevano queste cose” non sono d’aiuto, anzi possono innalzare ancora di più il muro che rischia di crearsi tra genitori e figli.
I genitori non devono essere troppo severi e devono anche loro mettersi in discussione. Non bisogna opprimere i ragazzi che, se messi alle strette, si sentono ingabbiati e vedono nei genitori dei nemici, piuttosto che degli alleati. Ogni tanto è necessario concedere fiducia ai figli e dare loro un po’ di spazio per la loro autonomia.
3- Poche regole, ma chiare
Essere permissivi non vuole dire che non ci debbano essere delle regole. Porre dei paletti e dire dei no ogni tanto è necessario, ma è importante che figli e genitori decidano insieme quali siano le regole da seguire. Il compromesso è sempre la risposta migliore per risolvere un conflitto.
4- Criticare i comportamenti, non i figli
Per rabbia o per frustrazione i figli potrebbero dire cose che non pensano o fare delle cose solo per dispetto. Il comportamento però non definisce il loro essere. Le azioni sbagliate sono collegate solo ad una fase piuttosto delicata della crescita.
Sono da evitare quindi frasi come “sei una delusione” o “sei cattivo”, altrimenti i figli si sentiranno rifiutati e si metteranno sulla difensiva. Piuttosto bisogna evidenziare e concentrarsi sul comportamento sbagliato, così come vanno elogiati i comportanti virtuosi.
Infine, un consiglio che vale in ogni situazione, è necessario mantenere la calma e non farsi prendere dall’impulsività e dall’emotività, altrimenti si arriva ad un muro contro muro che non porta benefici a nessuno. Si può mantenere la propria autorevolezza genitoriale anche senza alzare la voce, l’importante è far sentire sempre ai propri figli la vicinanza come genitore.
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